“Mi piace passeggiare in questi piccoli paesi ormai abbandonati. A volte mi fermo per ascoltare il silenzio. Immagino la vita di un tempo che fu, con il ricordo di quanto mi raccontava mia nonna. Vedo i personaggi vivere, spostarsi, cucinare… Vedo i bambini che corrono nel villaggio e giocano con qualsiasi cosa. Li immagino sguazzare nel ruscello e costruire delle piccole dighe con pezzi di legno. Mi piace andare in cerca di testimonianze di quell’epoca sulle tracce dei miei Avi.”
MEMORIE DI UN TEMPO CHE FU
Questo libro storico-biografico nasce dalla necessità dell’autrice di ricostruire il proprio albero genealogico.
Le sue ricerche si sono svolte perlopiù negli archivi polverosi dei Comuni di provincia e negli archivi parrocchiali, redatti nei secoli da quei sacerdoti, che si sono rivelati fondamentali custodi di tutti i documenti ufficiali, dagli atti di nascita, battesimo, matrimonio fino a quelli di morte, nonché, talvolta, essenziali “annotatori” di eventi particolarmente incisivi nella comunità: alluvioni, terremoti, incendi, malattie particolarmente falcidianti…Marie France ha potuto così scoprire molte verità a lei sconosciute sulla vita dei propri avi. Persuasa dall’urgenza di raccogliere e documentare a sua volta le storie di persecuzione religiosa, di vita e sopravvivenza crudele, ha iniziato a scrivere i racconti a tratti indulgenti e a tratti curiosi dei propri antenati, perché non se ne perdesse traccia e per passare ai propri discendenti la testimonianza delle popolazioni dell’Alta Val Susa e Chisone.
Durante questo percorso l’autrice ha attraversato, nei cinque anni necessari al completamento del manoscritto, stati d’animo contrastanti, di gioia e di dolore, di pena e di rabbia, di nostalgia e disperazione; emozioni che sono ben raccontate in queste pagine e che “restituiscono” al lettore tutta la tenacia e la consapevolezza che hanno contraddistinto gli abitanti di queste valli.
Contestualmente al libro, Marie France, sente la necessità di raccontare e descrivere minuziosamente anche tutti quegli odori e quei profumi che così fortemente hanno caratterizzato questi luoghi. Sono gli stessi odori che hanno accompagnato la vita dei nostri avi, è il profumo del passato e comunque qualcosa che possiamo condividere con loro. Il tempo è trascorso, ma il profumo resta immutato nei secoli come un filo d’Arianna che ci permette di risalire lontano ed entrare in empatia con la nostra ascendenza e la vita che ha vissuto, come a connettere il passato e il futuro. Da questi odori sono nati due profumi: Sang Noble, una raccolta di oltre 140 fragranze tipiche di questi luoghi e dedicato a tutte le popolazioni che hanno versato il proprio sangue per quei benefici di cui oggi tutti noi godiamo (nobiltà d’animo e non di rango quindi) e Finou, ad omaggiare la propria Nounette (nonnina) che tanto ha influito nella vita dell’autrice e che è stata fonte inconsapevole delle appassionanti vicende che hanno stimolato, in età adulta, la necessità di saperne di più.